martedì 27 dicembre 2011

Commento alle letture della Domenica

1/1/2012 MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO Colore liturgico: Bianco

All’inizio del nuovo anno, nell’ottava di Natale, la Chiesa celebra la più antica festa mariana, proclamata dal Concilio di Efeso nel 431: Maria Madre di Dio.

Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero.

Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.

Tentiamo di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che richiede impegno e molto coraggio.

Seguendo le letture che ci vengono proposte otto giorni dopo il Natale, troviamo il motivo per gli auguri per il nuovo anno di calendario che si apre e l’impegno nel nome del Signore.

PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Parola di Dio

La triplice benedizione sta ad indicare la pienezza ed irrevocabilità del dono che Dio intende accordare all’uomo, il suo essere in comunione , il suo dimorare tra il popolo per intessere con lui una relazione d’amicizia profonda e di pace duratura. Nel benedire, Dio già agisce, opera: “fa grazia”, salva mostrandosi benevolo e compassionevole.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Il salmo, canto di riconoscenza, augura la benevolenza di Dio all’inizio di quest’anno e nei giorni del compimento della promessa con la venuta di Gesù. Indirettamente invoca la concordia tra i popoli.

SECONDA LETTURA (Gal 4,4-7)
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Parola di Dio

La seconda lettura si ricollega alla festa della famiglia: la madonna vista come ruolo della donna per dare spiegazione alla generazione – incarnazione. Incarnazione da cui Dio trae la prospettiva della nostra salvezza. Paolo ricorda che il mistero dell’incarnazione rappresenta il compimento del tempo messianico, ha come fine la salvezza ( il riscatto dalla Legge) ed il dono della figliolanza divina (l’adozione a figli). La figliolanza è attuata dallo Spirito che, con l’abbassamento del Figlio, ha raggiunto ogni uomo. In Cristo, per mezzo dello Spirito, possiamo chiamare Dio: Papà!

VANGELO (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore

Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia, in quel momento, emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta ad un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.

Vi è difficile considerarlo vostro Dio?

Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.

Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, conservata nel Museo Tretiakov di Mosca..

Perché la Madonna ispira tanta umanità?

Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio?

Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?

Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.

Maria fu definita madre di Dio, “theotokos”, e ciò contribuì a calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.


Il vangelo mette alla luce il ruolo di Maria, che potrebbe essere il ruolo della chiesa, che è quello di presentare Gesù ai pastori mentre mantiene nel suo cuore la Parola fatta carne, la medita, la ripensa e la ripresenta ad ogni generazione e popolo con il massimo della discrezione. Nel brano non troviamo una parola, ma solo fatti. Questo ci porta ad una meditazione sulla chiesa, chiamata a presentare Gesù nella semplicità e nella sostanza: custode di Gesù nella luce e nella speranza, per portare a Dio che è salvezza, cioè una chiesa più materna sull’esempio di Maria, per dare vita, gioia, speranza e consolazione a tutti coloro che si avvicinano per conoscere Gesù. Da mettere in risalto anche la presenza silenziosa di Giuseppe.

Fede è riconoscere in un neonato, accanto ai suoi genitori il Cristo Signore, accogliendo pienamente, con la sua divinità, anche la sua umanità e storicità concretizzate nell’appartenenza ad un determinato popolo e contesto culturale. Gesù Cristo è la presenza di Dio: Egli rappresenta ed è il portatore della benedizione divina, il volto del Padre, pieno di Grazia e Misericordia, rivolto agli uomini. E’ il Salvatore.