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SALITA A MONTE PELLEGRINO
Domenica 24 ottobre 2010

  
Domenica 24 ottobre 2010, in una splendida e soleggiata giornata, alle ore 8,30 circa 400 persone, tra uomini, donne e bambini, guidati dal nostro caro Parroco, Don Diego, hanno iniziato l’ ”acchianata” sul Monte Pellegrino per raggiungere la grotta della “Santuzza”, dove alle ore 10,00 Don Diego ha celebrato la Santa Messa. E’ stata una bellissima ed entusiasmante esperienza. Ancora una volta la "devozione" popolare ha fatto sì che i fedeli della nostra Comunità Parrocchiale abbiano raccolto l’invito di Don Diego e si siano serviti dell'antica via, detta "la scala", per raggiungere la grotta della "Santuzza", rinunziando all'agevole rotabile.

Ma vediamo di conoscere qual'è la storia di quest'antica strada che sino al 1924 era l'unica che consentisse l'accesso al monte.

“È opportuno ricordare che il 15 luglio 1625, esattamente un anno dopo il rinvenimento delle presunte ossa di santa Rosalia nella grotta del Pellegrino, il Senato Palermitano decise di erigere un santuario sul monte. Si tagliarono allora le ultime querce attorno alla grotta, a forza di picconi si demolì la roccia per allargarne l'ingresso e venne anche ampliato il terreno dove far sorgere la chiesa.
Quest'ultima, iniziata nel 1626, fu inaugurata nel 1629, anno in cui, essendo papa Urbano VIII, la vergine romita palermitana venne ufficialmente dichiarata santa e, nel 1644, accanto alla chiesa fu costruito un piccolo convento di frati francescani.
Mancava però una strada adeguata che consentisse ai fedeli di raggiungere il Santuario, poiché sino a quel tempo soltanto poche vie naturali permettevano di raggiungere sia la grotta della Santa che la vetta della montagna dove sorgeva un'antica torre di avvistamento.
Quella più frequentata si trovava nel versante meridionale e, forse, aveva avuto qualche modesto adattamento, sebbene la denominazione "Scala vecchia", per distinguerla da quella "nuova" realizzata successivamente, potrebbe indurci ad ipotizzare l'esistenza di un precedente manufatto.
Non possiamo quindi escludere che, dopo il rinvenimento delle ossa di Santa Rosalia, il sempre maggiore concorso di popolo verso quel luogo sacro abbia indotto il Senato Palermitano ad eseguire modeste opere di miglioramento di questa via.
Successivamente, il crescente culto per la Santa, divenuta ormai l'incontrastata patrona palermitana, ed il pio pellegrinaggio annuale del popolo al santuario nella notte che precede il 4 settembre, indussero il Senato Palermitano a realizzare una strada più agevole che, per distinguerla da quella precedente, fu chiamata "Scala nuova".
I lavori di costruzione di questa via ebbero inizio nel 1674 e, poiché per motivi diversi vennero più volte interrotti, furono portati a termine soltanto dopo qualche decennio.
Le opere dovevano comunque trovarsi a buon punto nell'aprile del 1720 se, nel corso delle operazioni militari che videro fronteggiarsi nella Piana dei Colli le truppe spagnole e quelle alemanne, queste ultime, dopo avere scalato il monte attraverso il sentiero occidentale della Valle del Porco, dopo aver saccheggiato il santuario, ridiscesero lungo questa via per attaccare la guarnigione spagnola posta a difesa del Molo.
Per tre secoli, la "Scala nuova" costituì l'unico accesso sia alla grotta-santuario che alla vetta del monte. La si poteva percorrere a piedi ovvero a cavallo e, alle falde del monte, era facile trovare i cosiddetti "sciccara" che noleggiavano muli o asini per rendere meno faticosa l'ascesa al monte da parte dei fedeli.
Sino al 1924, anno in cui entrò in funzione la strada rotabile, iniziata a costruire all'inizio del secolo dal sindaco Pietro Bonanno, la "Scala nuova" fu costantemente sottoposta a continua manutenzione. Poi, essendole rimasto il solo ruolo di "via sacra" per il tradizionale e devoto pellegrinaggio della notte che precede il 4 settembre, venne trascurata sicché le sue prime rampe, che avevano una struttura portante a viadotto, andarono deperendo e furono anche duramente provate dal terremoto del 14 gennaio del 1968.
L'Amministrazione comunale, avendo accertato l'instabilità della quarta rampa, anziché intervenire con opportune opere di consolidamento, nel maggio del 1972, preferì demolirla.
Soltanto nel 1987 questa rampa è stata ricostruita e si è anche proceduto al consolidamento delle prime tre e ad una parziale manutenzione delle rimanenti.” ( brano tratto dal libro di Rosario La Duca "la città passeggiata" ed. l'EPOS )

Cosi la nostra Comunità, nel rispetto della secolare tradizione, è salita sulla "montagna sacra" per celebrare l’Eucarestia e chiedere alla vergine Santa Rosalia d’unirsi a noi nella preghiera per continuare a proteggere la nostra città.